Sono trascorsi esattamente 100 anni dalla registrazione del primo brevetto per l’ossidazione anodica, o anodizzazione, il processo elettrochimico in grado di creare uno strato protettivo sull’alluminio.
Questa procedura ha conosciuto numerose migliorie nel corso del tempo, ma è nel 1923 che i britannici Guy Dunstan Bengough e John Mc Arthur Stuart brevettano l’anodizzazione con acido cromico, compiendo così il primo, fondamentale passo per aprire la strada al larghissimo impiego dell’alluminio nell’edilizia e in molti altri settori.
Proprio quest’anno il gruppo Alusteel Coating, Metalcoat e Aleu, guidato dal Presidente e Amministratore Delegato Matteo Trombetta Cappellani, ha allargato il proprio raggio d’azione con Alpine Anodizing, una nuova realtà ad alta automazione dedicata alla produzione di coil in alluminio anodizzato.
“L’anodizzazione è un processo di ossidazione che protegge i metalli,” spiega Matteo Trombetta Cappellani. “Applicato all’alluminio, ne aumenta notevolmente la resistenza alla corrosione e all’usura e garantisce che il colore non cambi nel tempo. È evidente come questo materiale sia quindi adatto a numerose applicazioni outdoor e ai più svariati settori industriali.”
“Con questa lavorazione si ottiene un prodotto estremamente resistente agli agenti atmosferici e utilizzato soprattutto all’interno di progetti di architettura, in particolare nelle facciate degli edifici”, continua l’imprenditore bergamasco. “L’alluminio si contraddistingue come materiale estremamente leggero, duttile e allo stesso tempo resistente: lo dimostra il fatto che più del 75% dell’alluminio mai prodotto è ancora oggi in uso.”
Un celebre esempio in tal senso è l’Empire State Building, uno dei più famosi edifici di New York e del mondo, costruito nel 1931 con una larga parte di elementi strutturali e decorativi in alluminio anodizzato.
“L’inizio dell’attività di Alpine Anodizing dimostra quanto il distretto industriale bergamasco e l’Italia in generale siano pronti a cogliere le opportunità di crescita legate alla produzione e alla lavorazione dell’alluminio, un materiale che ha nell’ampio range di applicazioni e nel potenziale di riutilizzo infinito le sue qualità vincenti”, conclude Trombetta Cappellani.